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Tutela della riservatezza

A carico del datore di lavoro sono posti gli adempimenti che consistono:

·         nella preventiva informazione al lavoratore riguardo alla titolarità, agli eventuali soggetti responsabili, alle modalità e finalità del trattamento dei dati (ad esempio elaborazione delle buste paga, comunicazione agli enti, ecc.) e ai diritti riconosciuti dalla legge;

·         nella richiesta preventiva del consenso del lavoratore al trattamento. Tale consenso è indispensabile in riferimento alle operazioni di comunicazione dei dati del lavoratore agli enti e agli uffici pubblici (quali, ad esempio, l’amministrazione finanziaria, l’Inps, ecc.) e ai soggetti privati (consulenti del lavoro per gli adempimenti retributivi, banche per l’accredito dello stipendio, ecc.). Il consenso non è necessario se il trattamento avviene per adempiere ad un obbligo previsto dalla legge, mentre deve essere comunque richiesto per il trattamento dei dati sensibili;

·         nella notificazione all’Autorità garante che deve contenere, tra l’altro, l’indicazione del responsabile del trattamento, del luogo dove sono conservati i dati e delle misure adottate per la loro sicurezza. Essa non è obbligatoria se è unicamente diretta all’assolvimento degli obblighi contributivi, fiscali, retributivi o contabili;

·         nel trattamento dei dati conforme alle finalità dichiarate e garantito da idonee misure di sicurezza (D.P.R. 318/1999). I dati devono essere raccolti per scopi determinati e leciti, conservati in modo esatto ed aggiornato, devono essere pertinenti, completi, non eccedenti rispetto allo scopo per cui sono raccolti.

Precisazioni

a)       per il trattamento dei dati sensibili, consentito solo se strettamente necessario all’adempimento di obblighi previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva, il datore di lavoro deve richiedere uno specifico consenso scritto all’interessato e attenersi alle prescrizioni contenute in un’apposita autorizzazione standard emanata dall’Autorità garante con provvedimento emanato ogni anno;

b)       il lavoratore ha diritto di accedere gratuitamente ai propri dati personali conservati dal datore di lavoro. Può chiedere l’integrazione, la modifica o la rettifica dei dati o la cancellazione di quelli trattati in violazione della legge.